Lirica (Ariosto)/Capitoli/X. - Colpito dal male durante un...

X. - Colpito dal male durante un...

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X. - Colpito dal male durante un...
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X

Colpito dal male durante un viaggio, non può né accompagnare il suo signore né trovarsi vicino alla sua donna, che ha lasciata con vivo rammarico.

     Del bel numero vostro avrete un manco,
signor, ché qui rest’io dove Apenino
d’alta percossa aperto mostra il fianco,
     che per agevolar l’aspro camino
5Flavio gli diede in ripa l’onda ch’ebbe
mal fortunata un capitan Barchino.
     Restomi qui, né quel ch’Amor vorrebbe,
posso a Madonna sodisfar, né a voi
l’obligo sciòr che la mia fé vi debbe.
     10Tiemmi la febre, e piú ch’ella m’annoi,
m’arde e strugge il pensar che l’importuna,
quel che devea far prima, ha fatto poi.
     Ché, s’ero per restar privo de l’una
mia luce, almen non devea l’altra tormi
15la sempre aversa a’ miei desir fortuna.
     Deh! perché quando onestamente sciòrmi
dal debito potea, che qui mi trasse,
non venne piú per tempo in letto a pormi?
     Non fu mai sanitá che si giovasse
20a peregrino infermo, che tra via
da la patria lontan compagno lasse,
     come giovato a me il contrario avria,
un languir dolce, che con scusa degna
m’avesse avuto di tener balia.
     25Io so ben quanto mal mi si convegna
dir, signor mio, che fra sí lieta schiera
io mal contento sol drieto vi vegna.
     Ma mi fido ch’a voi, che de la fiera
punta d’amor chiara noticia avete,
30debbia la colpa mia parer ligiera.
 

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     Vostre imprese cosí tutte sian liete,
come è ben ver ch’ella talor v’ha punto,
né sano forse ancora oggi ne séte.
     Sapete, dunque, s’avria mal assunto
35chi negasse seguir quel ch’egli accenna,
quando n’ha sotto il giogo il collo aggiunto;
     se per spronar o caricar d’antenna
si può fuggir, o con cavallo o nave,
che non ne giunga in un spiegar di penna.
     40Tal fallo poi di punizion sí grave
punisce, oimè! che ardisco dir che morte
verso quella a patir seria soave.
     Questo tiran non men crudel che forte,
ch’anco mai perdonar non seppe offesa,
45né lascia entrar pietá ne la sua corte;
     perché mille fiate e piú contesa
m’avea la lunga via, che sí m’absenta
da quella luce in c’ho l’anima accesa,
     de l’inobedienza or mi tormenta
50con cosí gravi e sí pensosi affanni,
che questa febre è il minor mal ch’io senta.
     Lasso! chi sa ch’io non sia al fin degli anni,
chi sa ch’avida Morte or non mi tenda
le reti qui d’intorno in che m’appanni!
     55Ah! chi serà nel ciel che mi difenda
da questa insidiosa, a cui per voto
un inno poi di mille versi renda?
     e nel suo tempio a tutto il mondo noto
in tavola il miracolo rimanga,
60come sia per lui salvo il suo divoto?
     Che, se qui moro, non ho chi mi pianga,
qui sorelle non ho, non ho qui matre
che sopra il corpo gridi e ’l capei franga,
     né quattro frati miei, che con vesti atre
65m’accompagnino al lapide che l’ossa
devria chiuder del figlio a lato il patre.

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     Madonna non è qui ch’intender possa
il miserabil caso e che l’esangue
cadavero portar vegga alla fossa;
     onde forse pietá, ch’ascosa langue
nel freddo petto, si riscaldi e faccia
d’insolito calor arderle il sangue.
     Ché, s’ella ancor l’esanimata faccia
mira a quel punto, ho quasi certa fede
ch’esser non possa che piú il corpo giaccia.
     Se del figliuol di Iapete si crede
ch’a una statua di creta, con un poco
del febeo lume, umana vita diede;
     perché non crederò che ’l vital fuoco
susciti ai raggi del mio sol, qui dove
troverá ancor di sé tepido il luoco?
     Deh! non si venga a sí dubbiose prove;
piú sicuro e piú facile è sanarmi
che costringer i fati a leggi nòve.
     Se pur è mio destin che debbia trarmi
in scura tomba questa febre, quando
non possa voto o medicina aitarmi,
     signor, per grazia estrema vi dimando
che non vogliate da la patria cara
che sempre stian le mie reliquie in bando;
     almen l’inutil spoglie abbia Ferrara,
e su l’avel che le terrá sotterra
la causa del mio fin si legga chiara:
     — Né senza morte talpe da la terra,
né mai pesce da l’acqua si disgiunge,
né potè ancor chi questo marmo serra
     da la sua bella donna viver lunge. —