Lirica (Ariosto)/Canzoni/II. - Meritevole di compassione per...

II. - Meritevole di compassione per...

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II. - Meritevole di compassione per...
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II

Meritevole di compassione per l’audacia di avere rivolto il suo amore troppo in alto, brama solo che la sua donna non abbia a sdegno se l’ama.

     Quante fiate io miro
i ricchi doni e tanti
che ’l Ciel dispensa in voi sí largamente
altre tante io sospiro;
5non che ’l veder che inanti
a tutte l’altre donne ite ugualmente
mi percuota la mente
d’invidia; ché a ferire
in molto bassa parte,
10se la ragion si parte
da un alto oggetto, mai non può venire;
e da la umiltá mia
a vostra altezza è piú ch’al ciel di via.

     Non è d’invidia effetto
15ch’a sospirar mi mena,
ma sol d’una pietá c’ho di me stesso;
però ch’ancor mi aspetto
de la mia audacia pena,
d’aver in voi sí inanzi il mio cuor messo.
20Ché, se l’esser concesso
di tanti il minor dono
far suol di ch’il riceve
l’animo altier, che deve
di voi far dunque, in cui tanti ne sono,
25che da l’Indo all’estreme
Gade tant’altri non ha il mondo insieme?

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     L’aver voi conoscenza
di tanti pregi vostri
che siate per mirare unqua sí basso
30mi dá gran diffidenza;
e ben che mi si mostri
di voi cortesia sempre, pur, ahi lasso!
non posso far ch’un passo
voglia andar la speranza
35dietro al desir audace.
La misera si giace,
ed odia e maledice l’arroganza
di lui, che la via tiene
molto piú lá che non se li conviene.


     40E questo che io temo ora,
non è ch’io non temessi
prima che sí perdessi in tutto il cuore;
e qual diffesa allora,
e quanto lunga io fêssi
45per non lasciarlo, è testimonio Amore.
Ma il debole vigore
non puote contra l’alto
sembiante e le divine
manere e senza fine
50virtú e bellezza, sostener l’assalto;
cosí il cuor persi e seco
perdei il sperar d’averlo mai piú meco.


     Non sería giá ragione,
che per venire a porse
55in vostre man devessi esservi a sdegno;
se n’è stato cagione
vostra beltá, che corse
con troppo sforzo incontro al mio disegno.

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Egli sa ben che degno
60parer non può ch’abbiate,
dopo un lungo tormento,
in parte a far contento;
né questo cerca ancor, ma che pietate
vi stringa almen di lui,
65ch’abbia a patir senza mercé per vui.


     Canzon, concludi in somma alla mia donna
ch’altro da lei non bramo,
se non ch’a sdegno non le sia s’io l’amo.