37. La Mecca e la moschea di Maometto

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Volendo andare per Ponente et trovare Lameche, sono dal Cairo sino alla Mech giornate quaranta, la maggior parte spopolata; sempre si va per la rena e alcuni popoli abitanti. Questa città della Meche è soggietta al Soldano, e è poco popolata: non aggiugne a fatica a venti mila; è presso alla marina a due giornate.

Dentro v’è una bellissima moscheta, ciò è chiesa, dove fanno loro orazioni; in questa è sotterrato Macometto. Niuno moro usa di accostarsi a passi cimque. Questo Macometto adorano e’ mori per loro profeta, come noi cristiani andiamo in pellegrinaggio a Roma e a Jerusalem. Così tutta la morea de’ mori vengono in pellegrinaggio a Lamech a visitare questo corpo di Macometto. Molti sono e vengono a Lamech, tengono uno bacino pieno di bracia di fuoco, e mergono tanto gli occhi sopra questa bracia che s’acciecano; e dicono che di poi hanno veduto questo corpo di Macometto; non debbono vedere altra cosa, per non fare peccato. Alcuni altri fanno altro modo: tolgono certe anella di ferro strette e mettenle nella loro natura, per non avere ad fare con femmine e per non corrompersi in altro modo. Quelli mori, che sono stati in pellegrinaggio in questa città di Lameche e che tornano poi in loro paese, dicono che gli altri mori gli tengono sancti.

Noi quattro cavalieri vedemmo questa città di Lameche e questa moschetta; e entrammovi per vedere questo Macometto e queste cerimonie che mori facevano. Entrammovi dentro di notte col nostro truccimanno; infine noi fumo conosciuti da uno genovese rinegato, il quale ci accusò al papa de’ mori. El detto papa ci fece comandare andassimo a.llui, e disseci: " Cani, figli di cani, avete avuto tanto animo d’entrare e vedere el nostro profeta, che fu messo di Dio". E disseci: "Delle due cose fate l’una: o vi bisogna morire co’ sassi percossi nella vostra persona, o tornate mori". Rispondemoli che utile sarebbe a.llui, se noi tornassimo mori o morissimo, ma che pigliasse de’ nostri denari e lasciascesci andare. Egli disse: "Datemi duecento ducati d’oro, e andatene". E così pagammo, e vennimone salvi al nostro viaggio.