Libro di sentenze/Quintiliano di Spagna

Quintiliano di Spagna

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Aristotile filosofo Marco Varro
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quintiliano di spagna.1

Mestieri2 è che si fornisca di molte virtù colui3 che non si vuole agguagliare a niuno.

Non si conviene stimare di che etade sia l’uomo, ma quanto egli abbia prosperità in istudio.

Dobbiamo4 perseverare da che aviamo incominciato, e se ’l potere viene meno, almeno coll’animo perseveriamo.

Così viene meno all’avaro quello che egli ha, come quello che non ha.

A racconciare gli animi niuna cosa è più graziosa della vergogna.

Generazione di riverenza è, non volere sapere le cose che sono da tacere. [p. 6 modifica]

A cui non si può credere, non ha ragione5 di parlare; chè la fede delle parole gli è tolta, e ogni altorità6 di parlare.

Lo gittato fuori di diritta via, non puote reddire, se non per una altra via.

Non leggiermente si persuade a coloro che non vogliono.

Quello uomo è malvagio, che soffrire non puote.

Non credere a colui che gli tuoi doni corrompono.

La loda vecchia cade, se la nuova non la sostiene.

Ciascuno superbo si fae strabocchevole ne’ suoi fatti.

Lo savio considera lo fine, e lo stolto lo cominciamento.

Colui che non dà quello ch’ama, non riceve quello che disidera.

L'uno contrario fa conoscere l’altro.

Note

  1. Qui il T. P. aggiunge filosofo; e così sempre.
  2. Il T. P. mistiere.
  3. Il T. P. di molta virtù quelli.
  4. Il T. P. debbiamo.
  5. Il T.P. cagione.
  6. Il T.P. autorità; e così altre volte.