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Tutti coloro1 che lusingono,2 sono servi.

Non è cosa sì buona, che ’l troppo non la faccia doventare rea.

Migliore speranza si puote avere in colui che s’avvilia, che in colui che si loda.

Speranza nasce da buona cosa, e di mala cosa nasce paura e non speranza.

Le contrarie cose poste allato di sè, più chiaramente dimostrano lo suo essere.

Lo cominciamento è grande parte di tutta l’operazione.

Ciascuno fa come gli è fatto.

La discrezione con maturitate, è gloria della degnità.

Non è prezzo nè tesoro, per lo quale si potesse ricomperare la buona fama.

quintiliano di spagna.3

Mestieri4 è che si fornisca di molte virtù colui5 che non si vuole agguagliare a niuno.

Non si conviene stimare di che etade sia l’uomo, ma quanto egli abbia prosperità in istudio.

Dobbiamo6 perseverare da che aviamo incominciato, e se ’l potere viene meno, almeno coll’animo perseveriamo.

Così viene meno all’avaro quello che egli ha, come quello che non ha.

A racconciare gli animi niuna cosa è più graziosa della vergogna.

Generazione di riverenza è, non volere sapere le cose che sono da tacere.

  1. Il T. P. quelli; e così altre volte
  2. Così il Ms. Il T.P. lusingano.
  3. Qui il T. P. aggiunge filosofo; e così sempre.
  4. Il T. P. mistiere.
  5. Il T. P. di molta virtù quelli.
  6. Il T. P. debbiamo.