Libro di sentenze/Platone filosofo
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platone filosofo.
Lo più mortale nemico che sia, si è la volontà del corpo.
In tutte le cose gli uomini furono più savi e più avveduti, che in potere dire quanti amici abbiano.
Se l'uomo per fatica di corpo fa alcuno bene, quella fatica tosto da lui si parte, ma la gloria del bene non mai.
Se per alcuna dilettazione l'uomo farà alcuna laida cosa, la dilettazione tosto da lui si partirà, ma lo biasimo non mai.
Quello che non si vince per fatica, non si debba lasciare vincere alla volontàe non convenevole.
La voce di colui che parla, debba essere dolce e non contendente.
La forza della giustizia è tanta, che gli ladroni non possono durare sanza essa, come gli altri durano.
Maggiormente è da pregiare chi sta colle genti in fatiche servendo, che chi solo sta senza briga con vani diletti.
Onore e ricchezza e altre cose che: paiono utili alle genti, non sono tanto da pregiare, quanto gli veri amici.