Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo XXIV

Della segnoria della Superbia.

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Ismontati e assettati a sedere sotto un bel porticale de la cella del romito, e guardando l’osti di ciascuna parte, vedemmo nell’oste de’ Vizî un segnore ch’andava cavalcando per lo campo, e tutta la cavalleria dell’oste il seguitava, e le genti a piè lo ’nchinavano con gran reverenzia. E quando vidi questo, dissi: - Maestra delle Virtudi, chi è quel signore che cosie grandemente cavalca e da questa gente è cosí onorato? - Ed ella disse: - Questo è lo ’mperadore e segnore di tutta l’oste di Vizî, e ha quasi sotto sé tutto il mondo, e ballo in sette parti diviso; e in ciascuna delle dette parti ha uno re incoronato ch’è suo fedele e rendeli trebuto -. E io dissi: - Come ha nome questo imperadore, e come hanno nome i re incoronati che sono sotto lui? Ella disse: - Lo ’mperadore ha nome Superbia; e li sette re che son sotto lui sono sette Vizî principali che nascon e vengon da lui, e son questi: Vanagloria, Invidia, Ira, Tristizia, Avarizia, Gula, Lussuria. Questi sono que’ Vizî laonde nascono tutti i peccati che per le genti si fanno -. E io dissi: - Ben son cotesti gran segnori e di gran nominanza; e molto ho già udito di loro gran fatti novellare. Ma una cosa vorrei che mi dicessi: come poteo venire questo imperadore in cotanta grandezza che potesse avere fedeli di cotanta potenzia come sono questi Vizî che nominasti di sopra? - Ed ella disse: - Li Vizî che di sopra t’ho detto sono inimici di Dio, e intendono a corrompere li buon costumi e li savi reggimenti delle genti, perché sanno che piacciono a Dio sopra tutte le cose; ma li uomini e le femine, che naturalmente conoscono Idío, e sanno che a lui piacciono cotesti reggimenti, non si lasciavano corrompere, per paura che avevano che Dio sopra loro non pigliasse vendetta; e cosí non potevano li Vizî venire a capo di loro intendimento, e far le genti peccare. Ma lo ’mperadore ’che t’ho detto di sopra insuperbisce l’uomo, e fallo da Dio rubellare; e dacché èe rubellato ogni peccato commette; e per questa via fanno tutti li Vizî le genti peccare. E però disse un savio: "Quando la Superbia piglia l’uomo, ogni peccato commette; e quando si parte, ogni peccato abandona": e per questa via vedi che fanno tutti li Vizî le genti peccare. La Superbia è capo de’ Vizî e partefice di tutti i peccati. E ragionando cosí tra noi, udimmo un trombadore che sonò una tromba; e da ch’ebbe sonato, cominciò a bandire in questo modo: - Il grande imperadore messer la Superbia fa metter bando e comandare che si vadano ad armare tutte le genti; e li re e segnori che son venuti nell’oste per aiutarlo debbiano le loro genti schierare e dare a ciascheuna schiera buon capitano e gonfalone della sua insegna, perché egli intende d’andare sopra l’inimici.