Libro de' Vizî e delle virtudi/Capitolo XXV

Delle schiere de la Vanagloria e de' suoi capitani.

../Capitolo XXIV ../Capitolo XXVI IncludiIntestazione 19 settembre 2008 75% letteratura

Delle schiere de la Vanagloria e de' suoi capitani.
Capitolo XXIV Capitolo XXVI


Dacché ’l detto bando fu messo, sí cominciò tutto ’l campo a bollire, e andârsi ad armare le genti, e trasse catuna al suo segnore, là ove vedevano poste le ’nsegne. E sceverato catuno re per sé co la gente sua, vedemmo uno di questi Vizî principali che fece otto schiere della sua gente, e a ciascheuna diede il suo capitano e gonfalone della sua insegna. E quando ebbe cosí fatto, dissi: - Dimmi, maestra delle Virtudi, chi è quel Vizio che ha già le sue genti schierate, e chi sono i capitani delle schiere? - Ed ella disse: - Quello è un pessimo Vizio che si chiama Vanagloria; e commettesi questo peccato in otto modi, e hae ciascuno il suo nome. E quelli sono i Vizî che nascono di lei, che sono fatti capitani delle schiere, e sono questi: Grandigia, Arroganza, Non usanza, Ipocresia, Contenzione, Contumacia, Presunzione e Inobedienzia. E quando ebbe cosí detto, dissi: - Che è Vanagloria? - Ed ella disse: - Vanagloria è un movimento d’animo disordinato, per lo quale si muove l’uomo a volere quello onore che non li si conviene -. E io dissi: Dimmi alcuna cosa della natura de’ Vizî che nascono di lei -. Ed ella disse: - Grandigia è quando l’animo dell’uomo non soffera che alcun sia pare o maggior di lui; e questa è detta vanagloria. Arroganzia è quando si vanta l’uomo d’esser quello che non è; e quest’è vanagloria. Non usanza è quando l’uomo hae sí in dispetto li altrui fatti, che non soffera di fare la cosa come li altri la fanno, ma ingegnasi di farla per nuovo modo e d’avere nuovi riggimenti o altra cosa divisata da li altri; e quest’è vanagloria. Ipocresia è quando l’uomo dà vista od apparenza alle genti d’essere quello che non è, o di fare quello bene che non fa; e quest’è vanagloria. Contenzione è quando l’uomo contende e impugna la verità e credelasi vincere o per grida o per sottigliezza di parole; e questa è vanagloria. Contumacia1 è quando l’uomo hae in dispetto suo maggiore, e negali di fare l’onore o ’l servigio che per ragione li dé fare; e quest’è vanagloria. Presunzione2 è quando l’uomo s’apropia l’altrui fatto per darsi onore; e questa è vanagloria. Innobedienzia è quando l’uomo, per disdegno, non ubidisce il suo maggiore ne le cose che giustamente li son comandate, overo l’onore che li dee fare no li rende; e quest’è vanagloria.

Note

  1. contumacia: insubordinazione.
  2. presunzione: si verifica quando ci si appropria dei meriti altrui.