basta provare che il secondo membro è una funzione additiva di la cui derivata vale del secondo membro è esteso all'intervallo , o alla somma degli intervalli che su una retta (luogo dei putni aventi l'ascissa sono determinati da . E, se è somma di due campi parziali , e indichiamo con e gli intervalli determinati sulla da e da , sarà e quindi:
(1) .
È da avvertire che può darsi benissimo che l'una o l'altra delle si annulli, cioè che non abbia intervalli interni [p. 342modifica]a od a . In tal caso l'integrale corrispondente del secondo membro di (1) si deve naturalmente considerare come nullo.
Se ne deduce facilmente che:
,
ossia che il valore di
(2)
corrispondente ad un'area somma delle aree parziali è uguale alla somma di valori (2) corrispondenti alle aree . Quindi (2) è funzione additiva di .
Si noti ora che, se ed sono il massimo ed il minimo della nel campo ,, il valore di (2) per il campo è compreso tra
,
.
Dimostriamo ora che:
Il valore di
(3)
esteso a un campo vale l'area di .
Cominciamo col supporre che sia incontrato in due punti al più di ogni parallela all'asse delle . Lo deve essere esteso all'intervallo determinato da su una retta , cioè (se ) deve essere uguale a 2. Cosicchè
(4) . [p. 343modifica]Ora è l'area del rettangoloide limitato dall'asse delle , delle due ordinate passanti per <math<A</math> e per (cfr. fig. 41) e della curva , mentre è l'area del rettangoloide limitato dalle stesse rette e dalla curva (fig. 41).
Fig. 41.
La differenza del terzo membro di (4) vale quindi la differenza tra le aree dei due rettangoloidi, cioè l'area di
c.d.d.
Se è decomponibile in più campi , il contorno di ciascuno dei quali è incontrato al più in due punti da una retta (come avviene nei casi più comuni) l'integrale (3) esteso a ha un valore che, come sappiamo, è la somma dei valori corrispondenti ai campi ed è quindi ancora uguale all'area di , c. d. d. (Per semplicità escludiamo le aree , che non si possono decomporre nel modo citato).
Ne segue dubito il nostro teorema; infatti il quoziente ottenuto dividendo (2) per l'area , cioè per (3), è compreso, per quanto già vedemmo, tra ed , ossia un valore che assume in un punto di . Se dunque tutti i punti di tendono a un punto , tale quoziente tende al valore di in . perciò è la derivata di (2)</math>.
IaOsservazione.
In modo simile col simbolo esteso a un solido si intende, se è continua, quel numero che si ottiene integrando la lungo il segmento, o i segmenti che su una retta sono determinati da <math<\tau</math>, e integrando poi l'integrale così trovato nell'area proiezione di sul piano .
Se , tale integrale è il volume di . In generale esso è quella funzione additiva di , che ha per derivata .
IIaOsservazione.
La definizione di derivata di una funzione additiva ha profonda analogia con la definizione di derivate di una funzione [p. 344modifica]di una o più varabili. Tale profonda analogia si può rilevare per altra via anche dalle considerazioni seguenti.
Sia una figura piana; e sia una funzione additiva dei pezzi di . Consideriamo quei pezzi , che sono rettangoli coi lati paralleli agli assi coordinati, di cui un vertice è un punto fisso di di coordinate è il vertice opposto è un punto mobile . Per tali si ha, detta la derivata di , che è una funzione delle . E la derivata della funzione coincide con la derivata mista della . L'sser. che chiude il § 80 (pag. 272), corrisponde perciò al teorema della media per le funzioni additive.
Questo risultato si estende subito ai campi a tre dimensioni notando, che posto
, si ha .
Esempi.
I.Si calcoli il volume V dell'ellissoide.
Calcoliamo il volume del semiellissoide posto nella regione . Tale semiellissoide si può considerare come un cillindroide avente per base sul piano l'ellisse , e determinato dalla superficie .
I valori tra cui varia la di un punto di su una retta . sono chiaramente .
II. Se l'asse delle è verticale volto in basso, e è una parete piana verticale di una vasca piena d'acqua, posta nel piano , e se l'asse delle coincide col pelo libero dell'acqua, la spinta idraulica sostenuta da vale (§ 100, , es. III°)
esteso ad .
Si applichi questa formola al caso che sia un rettangolo o semicerchio col diametro sull'asse delle .
Note
↑Nel corso di questa dimostrazione faremo, come si vedrà, alcune ipotesi sul campo , e sul suo contorno, che sono del resto pochissimo restrittive in pratica. Appunto perciò alcune di essere sono enunciare soltanto a piè di pagina. Questo teorema vale del resto in casi estremamente più generali di quelli qui considerati.
↑Si ammette che ed siano funzioni continue della .