Supponiamo che e siano costanti, e che siano continue tanto la quanto la . Noi diciamo che in tal caso la derivata di rispetto ad vale ; che cioè la derivata del nostro integrale è uguale all'integrale della derivata che si ottiene per ciò derivando la funzione che compare sotto il segno di integrale.
Oss. Per la dim. completa basta ricordare che, essendo continua, essa è anche uniformemente continua.
Qui consideriamo il solo caso che sia nel campo considerato sempre minore di una costante .
Si può estendere la formola precedente al caso che e siano funzioni della , perchè e esistono e siano finite.
Premetteremo alcune osservazioni.
Si voglia derivare rispetto al limite superiore l'integrale
( cost.)
Ricordando che un integrale definito è indipendente dal nome della variabile di integrazione avremo:
;
cioè la derivata rispetto al limite superiore di un integrale di una funzione di una variabile è uguale alla funzione che è sotto il segno di integrale, dove al posto della variabile di integrazione si scriva il limite superiore.
Analogamente, dovendosi calcolare la
,
potremo scrivere:
;
cioè la derivata rispetto al limite inferiore di un integrale di una funzione di una variabile è uguale alla funzione che è sotto il segno di integrale cambiata di segno, dove al posto della variabile di integrazione si scriva il limite inferiore.
Ci varremo di questi risultati per eseguire il calcolo della
abbiamo supposto e dipendenti da ; indicheremo questo fatto sostituendo e (supposte funzioni di ) ai limiti di integrazione. Otterremo lo
che indicheremo con . Il nostro integrale allora che è funzione delle , tutte funzioni di , sarà funzione composta di . Avremo dunque (§ 84, )
Se però le fossero funzioni anche della , questa formola si scriverebbe più correttamente nel modo seguente:
Ora per trovare si devono considerare come costanti, ossia come indipendenti dalla . Questa derivata si calcola dunque col metodo svolto più sopra. Si ha cioè
.
Così sappiamo che, essendo il limite inferiore dell'integrale, è ; e che, essendo il limite superiore, . Essendo poi dalle precedenti formole dedurremo infime, posto di nuovo ,
Anche qui è ammesso, p. es., che le sieno finite e conitnue.
Questa formola si riduce a quella trovata più supra, se , ossia se le sono indipendenti dalla ; ciò che era prevedibile a priori.