Lettere (Sarpi)/Vol. II/256

CCLVI. — Al medesimo

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CCLVI. — Al medesimo
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CCLVI. — Al signor De l’Isle Groslot.1


Nei passati mesi, diversi accidenti sono succeduti, sopra i quali avrei concepito desiderio di comunicar alcuna cosa con V.S., quando vi fosse stato mezzo come far passare le lettere. La partita del signor ambasciatore Gussoni m’ha attraversato ogni disegno; e se bene, per mezzo dell’illustrissimo signor Simon Contarini, estraordinario ambasciatore, avrei potuto alcuna volta scrivere; nondimeno, per non ricevere il disgusto quando alla sua partita di nuovo m’avesse bisognato cessare, ho eletto attendere se veniva buona fortuna d’una commodità di poter continuare. Ha piaciuto alla Maestà divina che [p. 439 modifica]l’illustrissimo Angelo Contarini sia destinato ambasciatore ordinario, dal quale io potrò ricevere la grazia.

Questo signore è soggetto di somma lealtà, di gran prudenza e di eccellente cognizione delle cose umane. Egli ha gusto degli uomini; e, quello che sopratutto importa, stima la bontà e virtù egualmente negli uomini di qualsivoglia professione. E mi rendo sicuro che, se piacerà a V.S. vederlo qualche volta quando si ritroverà in Parigi, e ritrovandosi assente tener qualche commercio di lettere con lui, resterà pienamente soddisfatta, e ritroverà tutta quella corrispondenza che potrà desiderare; e io riceverò sommo favore, se questo signore, per mezzo di questa mia lettera, avrà occasione di conoscer V.S. e di esser conosciuto da lei; a’ quali son sicuro che la scambievole amicizia riuscirà di piacere, e io avrò anco occasione di scrivere e ricever alle volte lettere da V.S. Alla quale desiderando da N.S. Iddio ogni felicità, bacio la mano.

Di Venezia, il dì 24 settembre 1618.




Note

  1. Stampata come sopra, pag. 585.