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lettere di fra paolo sarpi. 439

lustrissimo Angelo Contarini sia destinato ambasciatore ordinario, dal quale io potrò ricevere la grazia.

Questo signore è soggetto di somma lealtà, di gran prudenza e di eccellente cognizione delle cose umane. Egli ha gusto degli uomini; e, quello che sopratutto importa, stima la bontà e virtù egualmente negli uomini di qualsivoglia professione. E mi rendo sicuro che, se piacerà a V.S. vederlo qualche volta quando si ritroverà in Parigi, e ritrovandosi assente tener qualche commercio di lettere con lui, resterà pienamente soddisfatta, e ritroverà tutta quella corrispondenza che potrà desiderare; e io riceverò sommo favore, se questo signore, per mezzo di questa mia lettera, avrà occasione di conoscer V.S. e di esser conosciuto da lei; a’ quali son sicuro che la scambievole amicizia riuscirà di piacere, e io avrò anco occasione di scrivere e ricever alle volte lettere da V.S. Alla quale desiderando da N.S. Iddio ogni felicità, bacio la mano.

Di Venezia, il dì 24 settembre 1618.




CCLVII. — Al Doge.1


In esecuzione del comandamento di Vostra Serenità, estenderò in questo foglio il ragionamento che


  1. Inedita, e tratta dal suo originale, ch’è negli Archivi di Venezia, colla sottoscrizione della mano medesima del Sarpi. V’è pure la riferta, come dicevasi, del Segretario, per indicarne la ricevuta in quel dì stesso 26 novembre 1621. Era doge in quel tempo Antonio Priuli. Ancora il Grisellini fa brevemente cenno dell’abboccamento avuto da Fra Paolo col primo principe della real