Lettere (Andreini)/Lettera LXVI

LXVI. Della Lontananza.

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Della Lontananza.


I
O vò considerando (se voi huomo ingrato foste ad altro che à voi medesimo somigliante) ch’io potrei sperar col tempo, se non in tutto, almen in parte, ricompensa della mia lunga servitù. Se voi foste à guisa d’un terreno arido, potrei sperare, per mezo della mia assidua fatica d’haver alcun frutto da voi, poiche non v’hà campo così incolto, e così selvaggio, che studiosamente coltivato, non renda frutto al suo possessore. Se voi foste ad una fredda selce conforme, potrei credere, che le percosse, delle mie preghiere facessero scintillar da voi alcuna favilla di pietà, se non d’amore. Se voi foste come un’Orso rabbioso, con humiltà non finta, inchinandomi à vostri piedi, porterei opinione di vincer l’orgoglio vostro. Se voi foste à guisa d’un Leone indomito, io non sarei fuor di speranza, per mezo dell’accarezzarvi, e del cibarvi di rendervi mansueto, & humile. Se voi foste un freddo ghiaccio, vorrei tener, per cosa certa di mitigar la freddezza vostra, col mezo dell’amoroso mio fuoco. Se voi foste, come una quercia annosa, havrei fede con l’impeto de’ miei sospiri, di svellermi dalle tenacissime radici della vostra

[p. 64r modifica]crudeltà. Se voi foste simile ad un Aspido, non dubiterei di trarvi col suono delle mie parole, alle ardenti mie voglie. Se voi foste conforme ad un marmo, non temerei, che non cedeste all’acqua del mio continuo pianto. Se voi foste finalmente come un crudo Crocodilo, o Cocodrilo (chiamatelo come vi pare) sò certo, che dopò la mia morte vi moverei à compassione, e piangereste l’error vostro: ma non essendo voi nè terra, nè pietra, nè Orso, nè Leone, nè ghiaccio, nè pianta, nè aspido, nè marmo, nè Crocodilo, o Cocodrilo, non posso sperare, nè per assidua fatica, nè per sollecite percosse, nè per vera humiltà, nè per vezzi, o per cibo, nè per fuoco, nè per vento, nè per parole, nè per acqua, nè per morte finalmente di vincervi, nè di rendervi pietoso. Converrà dunque (misera) me ch’io m’affatichi, e percuota, e m’inchini, & accarezzi, e nutrisca, & arda, e sospiri, e parli, e pianga, e muoia in somma, senza speranza d’haver frutto, di trar favilla, di superar orgoglio, di far mansueto, di mitigar freddezza, di sveller crudeltà, di mover aspido, d’intenerir durezza, o di far pietoso un cuor amando.