Leggenda eterna/Intermezzo/Pagina di diario
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PAGINA DI DIARIO.
Giorno limpido e triste! Ho dentro l’anima
un’insolita voce che si lagna
d’un male ignoto. Come una sonnambula
io guardo il cielo, guardo la campagna
e il decrepito sole e la decrepita
terra, e qui noto e fermo questa mia
ora di vita: aggiorna; i campi ridono,
ma d’un sorriso di melanconia.
La famiglia dell’erbe e delle piccole
piante, dal gelo mattutin ferita,
china, in atteggiamenti melanconici
par che alle zolle mormori: — «È finita!» —
E una foglia, sospesa a un’invisibile
fibra, tentenna senza vento, e dire
sembra al suo triste ramo, con monotono
ritmo: — «Io non voglio, io non voglio morire!» —
Molto quest’autunnale ora somiglia
la stanca anima mia, dove se splende
qualche raggio di gioia, è il melanconico
addio d’un vecchio sole che s’arrende
vinto, all’inverno. Ma sospesa al tenue
filo d’un sogno, un’ultima, appassita
speranza, come quella foglia palpita
e protesta se anch’io penso: — «È finita!» —