Le ultime vicende della biblioteca e dell'archivio di S. Colombano di Bobbio/Testo

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Le ultime vicende

della biblioteca e dell'archivio di S. Colombano

di Bobbio.


Nell'Agosto dell'anno passato mi era finalmente concesso di soddisfare un mio altrettanto lungo che vivo desiderio: quello di una escursione a Bobbio.

Non la sola celebrità della antica e opulenta abbazia, vera Monte Cassino dell’Italia Settentrionale, massime dal secolo settimo al secolo decimo, mi traeva lassù (1); nè solo le memorie e le reliquie, lassù più che altrove ancora vive ed in onore, di quella originale, interessantissima figura di anacoreta e di apostolo, che ha il fondatore S. Colombano (†615) (2); molto meno il solo interesse touristico e storico-topografico, certamente da non trascurarsi (3). Quello che soprattutto mi attirava era la memoria della biblioteca già annessa all'abbazia, alla quale questa tanto deve della sua celebrità (4). Sono poi noti i vincoli che stringono la biblioteca Ambrosiana alla quondam biblioteca di S. Colombano di Bobbio, grazie ai preziosi codici da questa pervenuti a quella fin dalla sua fondazione, che fanno dell' [p. 10 modifica]Ambrosiana (insieme alla Vaticana ed alla Nazionale di Torino, ma prima e più di queste) la continuazione della Bobbiese (5).

Ardevo dal desiderio di verificare sul posto se proprio nulla, come già era stato detto e ripetuto (6), rimanesse di quel grande e glorioso passato, del quale ogni giorno l'Ambrosiana mi presenta le preziose reliquie, tanto preziose, che l'Ambrosiana stessa, deve a loro una parte grande della importanza ond'essa gode presso i dotti e gli studiosi, può ben dirsi, di tutto il mondo. Chi sa, mi dicevo, che qualche codice, od almeno qualche frammento, non siasi salvato dalla generale dispersione, e non giaccia nascosto, se non proprio nel luogo dell’antica sede, nell'archivio capitolare o nel vescovile? Speravo e desideravo sopra tutto i frammenti: speravo, come più facili ad essere sfuggiti ad anteriori ricerche, desideravo, perchè impegnato alla publicazione di un pregevole codice ambrosiano già bobbiese, un formulario di lettere pontificie del secolo nono, l'ormai famoso Liber Diurnus, mancante appunto di qualche foglio in principio. La speranza, per quanto debole, di ritrovare la parte perduta, non fu l'ultima cagione del ritardo frapposto alla publicazione del testo da qualche anno già stampato e ai più interessati già tutto comunicato. Dirò subito che la speranza fu vana, vana la ricerca, e il mio codice comparirà quasi subito dopo queste pagine così com'è, mutilo.

Della caduta grandezza della famosa abbazia può ben vedersi qualche avanzo e ricordo nei pochi ruderi delle antiche, massiccie costruzioni, e nelle ricostruzioni più recenti ora adibite per l'abitazione del parroco (7), [p. 11 modifica]per le scuole, pei tribunali. Ancora può, anzi deve, visitarsi la chiesa (per quanto malamente riformata o, dirò meglio, deformata) con la sacristia ricca di reliquie e di cimelii, che sarebbero certamente anche più preziosi, se idonei documenti assistessero le maravigliose tradizioni che li circondano.

Sopratutto interessante è la cripta con la semplice architettura, con la cancellata di ferro, vero gioiello d'arte medievale, con le iscrizioni e le tombe veramente venerande di e de' suoi primi successori (8). Ma della antica biblioteca non un cenno, una traccia, una memoria, niente... neppure una probabile indicazione del luogo ch'essa ultimamente occupava (9), per quanto io fossi insistente e indiscreto nel domandarne a quanti ebbero la disgrazia di incontrarmi, e per quanto ognun di questi fosse paziente in ascoltare e gentile in rispondere.

E tuttavia la buona volontà e la fatica ebbero, come del resto quasi sempre, una ricompensa abbastanza larga, e che quasi intera (10) presento ai Lettori di queste poche pagine.

Sono tre documenti offertimi (11) dall'archivio vescovile di Bobbio (un piccolo, ma interessante e ben tenuto archivio), e che contengono il processo verbale della, si può ben dire, ultima e definitiva liquidazione e dell'archivio e principalmente della biblioteca dell'abbazia di S. Colombano. Ma ecco i documenti stessi, de' quali oso raccomandare intera la lettura, anche perchè son qui riprodotti con la maggior possibile fedeltà, conservate tutte le native grazie tanto della dicitura che dell'ortografia.

  1. [p. 43 modifica]1 Mabillon, Annales Benedict, I, 196; Ughelli, Italia sacra, IV, col. 950 segg. dove da la serie degli abbati. B. Rossetti, Bobbio illustrato, Torino 1795; A. Peyron, M. Tulli Ciceronis... fragmenta ecc., Stuttgardiae et Tubingae 1824, p. IV-XII; De Montalembert, Les moines d’Occident, tom, 2e Paris, 1863, pp. 449 segg., tom. 3e 1866, pp. 101 segg.; A. Dantier, Les monastères bénédictins d'Italie, tomo II, Paris 1866, p. 1-58; P. Darmstaedter, Das Reichsgut in der Lombardei und Piemonte, Strassburg 1886, p. 11, 197 seg.; F. Carta, C. Cipolla e C. Frati, Atlante palcografico-artistico compilato sui manoscritti esposti in Torino alla mostra d'arte sacra nel MDCCCXCVII, Torino, 1899, pag. 11.
  2. [p. 43 modifica]2 Rossetti, op. cit. ed ivi (Ij la vita, ili) le lettere, (III) il culto di S. Colombano, del quale cfr. anche G. Casalis, Dizionario geografico... degli Slati... di Sardegna, Torino 1754, voi. II, p. 375 seg.; MoN. Germ., Epislolar., Ili, p. 154-190; Neues Archiv. f. a. d. Gk., X, p. ^2, seg.; Miss IM. Stokes, Six Monlhs in the Apennines, London 1S92, p. 109-14S, dove colla descrizione di Bobbio, la vita di S. Colombano in Italia.
  3. [p. 43 modifica]3 J. Jung, Bobbio, Vcleia, Bardi. Topographisch-hislorisce Excnrsc in ]Htlheilungen fi’cr Oesterreichische Geschichtforschungcn, XX, p. 521 seg.
  4. [p. 43 modifica]4 Muratori, Antiquilates Italicac, III, Diss. 43, col. S18 segg.; Peyron, op. cit., p. VI-XXXVII.
  5. [p. 43 modifica]5 Peyron, op. cit., p. xxxiii seg.; O. von Gebhardt, Ein Biìcherfund in Bobbio (aus dem Cenlralblalt filr Bibliothckcnwesen, V. lleft. 8-ioj Leipzig 188S; G. Ottino, I codici bobbiesi nella biblioteca nazionale di Torino, Torino-Palermo 1890; O. Sukbxss, Handschriftett von Bobbio in der Vaticanischen und Ambrosianiscen Bibliotheck in Cenlralblalt f. Bw. XIII, Heft. I (I Vatic.j, Heft. 2, 3 (II Atìibros.).
  6. [p. 44 modifica]Peyron, Op. Cit., p. iv, xxix seg.
  7. [p. 44 modifica]Mi è caro di rendere qui publiche grazie a quel Rev. Parroco per l’ospitalità e le deferenti premure, delle quali volle esser largo.
  8. [p. 44 modifica]Rossetti, op. cit., vol. III, p. 114 seg.
  9. [p. 44 modifica]9 Nè anche il Rossetti (op. cit., p. 130) dà alcuna utile indicazione; se pur non ispiega la scomparsa d’ogni traccia della biblioteca accennando alla piccolezza del vaso che la conteneva.
  10. [p. 44 modifica]Dico quasi intera, perchè darò in altra occasione notizia di una curiosa pergamena con una non meno curiosa sottoscrizione certamente autografa del nostro arcivescovo Ariberto, occorsami nell’archivio capitolare della cattedrale bobbiense messo gentilmente a mia disposizione da quei reverendissimi signori Canonici.
  11. [p. 44 modifica]Non è a caso che dico offertimi, perchè li devo interamente, nè dessi soltanto, alla cortesia squisita di S. E. il Vescovo di Bobbio Monsignor Forati e del suo degno Segretario Mons. Dott. Cesare Bobbi, che procuravami anche la fotografia dell’anzidetta pergamena con molto suo disagio.