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brosiana (insieme alla Vaticana ed alla Nazionale di Torino, ma prima e più di queste) la continuazione della Bobbiese (5).
Ardevo dal desiderio di verificare sul posto se proprio nulla, come già era stato detto e ripetuto (6), rimanesse di quel grande e glorioso passato, del quale ogni giorno l'Ambrosiana mi presenta le preziose reliquie, tanto preziose, che l'Ambrosiana stessa, deve a loro una parte grande della importanza ond'essa gode presso i dotti e gli studiosi, può ben dirsi, di tutto il mondo. Chi sa, mi dicevo, che qualche codice, od almeno qualche frammento, non siasi salvato dalla generale dispersione, e non giaccia nascosto, se non proprio nel luogo dell’antica sede, nell'archivio capitolare o nel vescovile? Speravo e desideravo sopra tutto i frammenti: speravo, come più facili ad essere sfuggiti ad anteriori ricerche, desideravo, perchè impegnato alla publicazione di un pregevole codice ambrosiano già bobbiese, un formulario di lettere pontificie del secolo nono, l'ormai famoso Liber Diurnus, mancante appunto di qualche foglio in principio. La speranza, per quanto debole, di ritrovare la parte perduta, non fu l'ultima cagione del ritardo frapposto alla publicazione del testo da qualche anno già stampato e ai più interessati già tutto comunicato. Dirò subito che la speranza fu vana, vana la ricerca, e il mio codice comparirà quasi subito dopo queste pagine così com'è, mutilo.
Della caduta grandezza della famosa abbazia può ben vedersi qualche avanzo e ricordo nei pochi ruderi delle antiche, massiccie costruzioni, e nelle ricostruzioni più recenti ora adibite per l'abitazione del parroco (7),