Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto XXVI

Sonetto XXV Sonetto XXVII

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SONETTO XXVI.


G
fiammeggiava l’amorosa stella

     Per l’oriente, e l’altra che Giunone
     Suol far gelosa nel Settentrione,
     4Rotava i raggi suoi lucente, e bella;
Levata era a filar la vecchiarella,
     Discinta e scalza, e desto avea ’l carbone:
     E gli amanti pungea quella stagione
     8Che per usanza a lagrimar gli appella;
Quando mia speme già condotta al verde
     Giunse nel cor, non per l’usata via;
     11Che ’l sonno tenea chiusa, e ’l dolor molle;
Quanto cangiata, oimè, da quel di pria!
     E parea dir, Perchè tuo valor perde?
     14Veder quest’occhi ancor non ti si tolle.