Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto XXII
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Sonetto XXII
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SONETTO XXII.
P
Iù di me lieta non si vede a terra Nave da l’onde combattuta, e vinta,
Quando la gente di pietà dipinta
4Su per la riva a ringraziar s’atterra;
Nè lieto più del carcer si disserra
Ch’ntorno al collo ebbe la corda avvinta,
Di me, veggendo quella spada scinta
8Che fece al signor mio sì lunga guerra.
E tutti voi ch’Amor laudate in rima,
Al buon testor degli amorosi detti
11Rendete onor, ch’era smarrito in prima.
Che più gloria è nel regno degli eletti
D’un spirito converso, e più s’estima,
14Che di novantanove altri perfetti.