Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto XCV

Sonetto XCIV Canzone XXIV

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SONETTO XCV.


R
Imansi addietro il sestodecim’anno

     De’ miei sospiri; ed io trapasso inanzi
     Verso l’estremo; e parmi che pur dianzi
     4Fosse ’l principio di cotanto affanno.
L’amar m’è dolce, ed util’ il mio danno,
     E ’l viver grave; e prego, ch’egli avanzi
     L’empia fortuna; e temo, non chiuda anzi
     8Morte i begli occhi che parlar mi fanno.
Or qui son lasso, e voglio esser altrove;
     E vorrei più volere, e più non voglio;
     11E per più non poter, fo quant’io posso:
E d’antichi desir lagrime nove
     Provan, com’io son pur quel ch’i’ mi soglio:
     14Nè per mille rivolte ancor son mosso.