Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto XCV
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Sonetto XCV
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SONETTO XCV.
R
Imansi addietro il sestodecim’anno De’ miei sospiri; ed io trapasso inanzi
Verso l’estremo; e parmi che pur dianzi
4Fosse ’l principio di cotanto affanno.
L’amar m’è dolce, ed util’ il mio danno,
E ’l viver grave; e prego, ch’egli avanzi
L’empia fortuna; e temo, non chiuda anzi
8Morte i begli occhi che parlar mi fanno.
Or qui son lasso, e voglio esser altrove;
E vorrei più volere, e più non voglio;
11E per più non poter, fo quant’io posso:
E d’antichi desir lagrime nove
Provan, com’io son pur quel ch’i’ mi soglio:
14Nè per mille rivolte ancor son mosso.