Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto XCIX
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Sonetto XCIX
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SONETTO XCIX.
A
Mor, Fortuna, e la mia mente schiva Di quel che vede, e nel passato volta,
M’affligon sì, ch’io porto alcuna volta
4Invidia a quei che son su l’altra riva.
Amor mi strugge ’l cor, Fortuna il priva
D’ogni conforto: onde la mente stolta
S’adira, e piagne; e così in pena molta
8Sempre conven che combattendo viva.
Nè spero, i dolci dì tornino indietro;
Ma pur di male in peggio quel ch’avanza:
11E di mio corso ho già passato ’l mezzo.
Lasso, non di diamante, ma d’un vetro
Veggio di man cadermi ogni speranza;
14E tutt'i miei pensier romper nel mezzo.