Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto XCIII
Questo testo è incompleto. |
Sonetto XCIII
◄ | Sonetto XCII | Sonetto XCIV | ► |
SONETTO XCIII.
P
Ien di quella ineffabile dolcezza Che del bel viso trassen gli occhi miei
Nel dì che volentier chiusi gli avrei
4Per non mirar già mai minor bellezza;
Lassai quel ch’i ’più bramo: ed ho sì avvezza
La mente a contemplar sola costei;
Ch’altro non vede; e ciò che non è lei,
8Già per antica usanza odia, e disprezza.
In una valle chiusa d’ogn’intorno,
Ch’è refrigerio de’ sospir miei lassi,
11Giunsi sol com Amor pensoso, e tardo:
Ivi non donne, ma fontane, e sassi,
E l’immagine trovo di quel giorno
14Che ’l pensier mio figura, ovunq; io sguardo.