Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto VII
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Sonetto VII
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SONETTO VII.
L
A gola, e ’l sonno, e l’oziose piume Hanno del mondo ogni virtù sbandita,
Ond’è dal corso suo quasi smarrita
4Nostra natura vinta dal costume;
Ed è sì spento ogni benigno lume
Del ciel, per cui s’informa umana vita;
Che per cosa mirabile s’addita
8Chi vuol far d’Elicona nascer fiume.
Qual vaghezza di Lauro? qual di Mirto?
Povera, e nuda vai, Filosofia,
11Dice la turba al vil guadagno intesa.
Pochi compagni avrai per l’altra via;
Tanto ti prego più, gentile spirto,
14Non lassar la magnanima tua impresa.