Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto LXIX

Sonetto LXVIII Sonetto LXX

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SONETTO LXIX.


E
Rano i capei d’oro all’aura sparsi,

     Che ’n mille dolci nodi gli avvolgea:
     E ’l vago lume oltra misura ardea
     4Di quei begli occhi ch’or ne son sì scarsi;
E ’l viso di pietosi color farsi,
     Non so se vero, o falso, mi parea:
     I’ che l’esca amorosa al petto avea,
     8Qual maraviglia, se di subit' arsi?
Non era l’andar suo cosa mortale,
     Ma d’angelica forma; e le parole
     11Sonavan altro, che pur voce umana.
Uno spirto celeste, un vivo sole
     Fu quel ch’i' vidi: e se non fosse or tale,
     14Piaga per allentar d’arco non sana