Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXXXVI
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Sonetto CXXXVI
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SONETTO CXXXVI.
P
Ien d’un vago penser che mi desvia Da tutti gli altri, e fammi al mondo ir solo,
Ad or' ad or' a me stesso m’involo
4Pur lei cercando, che fuggir devria:
E veggiola passar sì dolce, e ria,
Che l’alma trema per levarsi a volo;
Tal d’armati sospir conduce stuolo
8Questa bella d’Amor nemica, e mia.
Ben, s’io non erro, di pietate un raggio
Scorgo fra ’l nubiloso altero ciglio;
11Che ’n parte rasserena il cor doglioso:
Allor raccolgo l’alma; e poi ch’i’ aggio
Di scovrirle il mio mal preso consiglio,
14Tanto le ho a dir, che incominciar non oso.