Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXXXVI

Sonetto CXXXV Sonetto CXXXVII

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SONETTO CXXXVI.


P
Ien d’un vago penser che mi desvia

     Da tutti gli altri, e fammi al mondo ir solo,
     Ad or' ad or' a me stesso m’involo
     4Pur lei cercando, che fuggir devria:
E veggiola passar sì dolce, e ria,
     Che l’alma trema per levarsi a volo;
     Tal d’armati sospir conduce stuolo
     8Questa bella d’Amor nemica, e mia.
Ben, s’io non erro, di pietate un raggio
     Scorgo fra ’l nubiloso altero ciglio;
     11Che ’n parte rasserena il cor doglioso:
Allor raccolgo l’alma; e poi ch’i’ aggio
     Di scovrirle il mio mal preso consiglio,
     14Tanto le ho a dir, che incominciar non oso.