Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXXXV
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Sonetto CXXXV
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SONETTO CXXXV.
A
Mor mi manda quel dolce pensiero Che secretario antico è fra noi due;
E mi conforta, e dice che non fue
4Mai, com'or, presto a quel ch’io bramo, e spero.
Io, che talor menzogna, e talor vero
Ho ritrovato le parole sue;
Non so s’il creda; e vivomi intra due:
8Nè sì, nè nò nel cor mi sona intero.
In questa passa ’l tempo; e nello specchio
Mi veggio andar ver la stagion contraria
11A sua impromessa, e alla mia speranza.
Or sia che può: già sol'io non invecchio:
Già per etate il mio desir non varia;
14Ben temo il viver breve che n’avanza.