Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXLVII

Sonetto CXLVI Sonetto CXLVIII

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SONETTO CXLVII.


P
O, ben puo’ tu portartene la scorza

     Di me con tue possenti, e rapid'onde:
     Ma lo spirto, ch’iv’entro si nasconde,
     4Non cura nè di tua, nè d’altrui forza:
Lo qual senz’alternar poggia con orza
     Dritto per l’aure suo desir seconde
     Battendo l’ali verso l’aurea fronde,
     8L’acqua, e ’l vento, e la vela, e i remi sforza.
Re degli altri, superbo, altero fiume;
     Che ’ncontri ’l Sol quando e’ne mena ’l giorno,
     11E ’n Ponente abbandoni un più bel lume;
Tu te ne vai col mio mortal sul corno:
     L’altro coverto d’amorose piume
     14Torna volando al suo dolce soggiorno.