Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXCIX

Sonetto CXCVIII Sonetto CC

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SONETTO CXCIX.


L
Asso, Amor mi trasporta ov’io non voglio,

     E ben m’accorgo che ’l dever si varca:
     Onde a chi nel mio cor siede monarca,
     4Son’importuno assai più ch’i’ non soglio:
Nè mai saggio nocchier guardò da scoglio
     Nave di merci preziose carca;
     Quant’io sempre la debile mia barca
     8Dalle percosse del suo duro orgoglio.
Ma lagrimosa pioggia, e fieri venti
     D’infiniti sospiri or l’hanno spinta:
     11Ch’è nel mio mar’orribil notte, e verno;
Ov’altrui noje, a sè doglie, e tormenti
     Porta, e non altro, già da l’onde vinta,
     14Disarmata di vele, e di governo.