Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CLXXXIII

Sonetto CLXXXII Sonetto CLXXXIV

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SONETTO CLXXXIII.


I
L cantar novo, e ’l pianger delli augelli

     In sul dì fanno risentir le valli,
     E ’l mormorar de’ liquidi cristalli
     4Giù per lucidi freschi rivi, e snelli.
Quella ch’ha neve il volto, oro i capelli;
     Nel cui amor non fur mai inganni, nè falli,
     Destami al suon degli amorosi balli,
     8Pettinando al suo vecchio i bianchi velli.
Così mi sveglio a salutar l’Aurora,
     E ’l Sol, ch’è seco, e più l’altro, ond’io fui
     11Ne’ primi anni abbagliato, e sono ancora.
I’ gli ho veduti alcun giorno ambedui
     Levarsi insieme; e ’n un punto, e ’n un’ora,
     14Quel far le stelle, e questo sparir lui.