Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXXVI
Questo testo è incompleto. |
Sonetto CCXXVI
◄ | Canzone XXXIX | Sonetto CCXXVII | ► |
SONETTO CCXXVI.
A
Spro core e selvaggio, e cruda voglia In dolce, umile, angelica figura,
Se l’impreso rigor gran tempo dura,
4Avran di me poco onorata spoglia:
Che quando nasce, e mor fior’, erba e foglia;
Quando è ’l dì chiaro, e quando è notte oscura,
Piango ad ognor. Ben ho di mia ventura,
8Di Madonna, e d’Amore onde mi doglia.
Vivo sol di speranza, rimembrando
Che poco umor già per continua prova
11Consumar vidi marmi, e pietre salde.
Non è sì duro cor, che lagrimando,
Pregando, amando, talor non si smova;
14Nè sì freddo voler, che non si scalde.