Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXXII
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Sonetto CCXXII
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SONETTO CCXXII.
I
N tale stella duo belli occhi vidi Tutti pien’d’onestate, e di dolcezza,
Che presso a quei d’Amor leggiadri nidi
4Il mio cor lasso ogni altra vista sprezza.
Non si pareggi a lei qual più s’aprezza
In qualch’etade, in qualche strani lidi:
Non chi recò con sua vaga bellezza
8In Grecia affanni, in Troia ultimi stridi:
Non la bella Romana che col ferro
Apre il suo casto, e disdegnoso petto:
11Non Polissena, Issifile, e Argìa,
Questa eccellenza è gloria (s’i’ non erro)
Grande a Natura, a me sommo diletto:
14Ma che? vien tardo, e subito va via.