Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXLIV

Sonetto CCXLIII Sonetto CCXLV

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SONETTO CCXLIV.


N
É mai pietosa madre al caro figlio

     Nè donna accesa al suo sposo dilecto
     Die’ con tanti sospir’, con tal sospetto
     4In dubbio stato sì fedel consiglio,
Come a me quella che ’l mio grave exiglio
     Mirando dal suo eterno alto ricetto,
     Spesso a me torna co l’usato affecto,
     8Et di doppia pietate ornata il ciglio:
Or di madre, or d’amante; or teme, or arde
     D’onesto foco; et nel parlar mi mostra
     11Quel che ’n questo vïaggio fugga o segua,
Contando i casi de la vita nostra,
     Pregando ch’a levar l’alma non tarde:
     14Et sol quant’ella parla, ò pace o tregua.