Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCX
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Sonetto CCX
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SONETTO CCX.
C
Hi vuol veder quantunque può Natura, E ’l Ciel tra noi; venga a mirar costei;
Ch’è sola un Sol, non pur’agli occhi miei,
4M’al mondo cieco, che vertù non cura:
E venga tosto; perchè Morte fura
Prima i migliori, e lascia star i rei:
Questa aspettata al regno degli dei
8Cosa bella mortal passa, e non dura.
Vedrà, s’arriva a tempo, ogni virtute,
Ogni bellezza, ogni real costume
11Giunti in un corpo con mirabil tempre.
Allor dirà, che mie rime son mute,
L’ingegno offeso dal soverchio lume:
14Ma se più tarda, avrà da pianger sempre.