Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCCX

Sonetto CCCIX Sonetto CCCXI

[p. 256 modifica]

SONETTO CCCX.


V
olo con l’ali de’ pensieri al cielo

     Sí spesse volte che quasi un di loro
     Esser mi par ch’àn ivi il suo thesoro,
     4Lasciando in terra lo squarciato velo.
Talor mi trema ’l cor d’un dolce gelo
     Udendo lei per ch’io mi discoloro
     Dirmi: - Amico, or t’am’io et or t’onoro
     8Perch’à i costumi varïati, e ’l pelo. Menami al suo Signor: allor m’inchino,
     Pregando humilemente che consenta
     11Ch’i’ stia a veder et l’uno et l’altro volto.
Responde: - Egli è ben fermo il tuo destino;
     Et per tardar anchor vent’anni o trenta,
     14Parrà a te troppo, et non fia però molto.