Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCCX
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Sonetto CCCX
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SONETTO CCCX.
V
olo con l’ali de’ pensieri al cielo Sí spesse volte che quasi un di loro
Esser mi par ch’àn ivi il suo thesoro,
4Lasciando in terra lo squarciato velo.
Talor mi trema ’l cor d’un dolce gelo
Udendo lei per ch’io mi discoloro
Dirmi: - Amico, or t’am’io et or t’onoro
8Perch’à i costumi varïati, e ’l pelo. Menami al suo Signor: allor m’inchino,
Pregando humilemente che consenta
11Ch’i’ stia a veder et l’uno et l’altro volto.
Responde: - Egli è ben fermo il tuo destino;
Et per tardar anchor vent’anni o trenta,
14Parrà a te troppo, et non fia però molto.