Le rime della Selva/Parte seconda/Eppure - no!
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EPPURE — NO!
Eppure — no! Vecchia patria
Del povero, vecchio Adamo,
Del bramino, dello sciatria,
4E ancor del paria, io t’amo.
Ingiusto è l’odio. Che giova
Ch’io mi divincoli e sciacqui?
Dalla contesa tua ghiova
8Dopo infiniti io pur nacqui.
Dalla tua polvere intrisa
Men di sudor che di sangue,
Dove la vita recisa
12Sempre ripullula e langue.
Dopo infiniti consorti
Che fecer breve dimora,
E da gran tempo son morti
16Com’io sarò tra brev’ora.
Patrïa mia maledetta,
Dove il mal seme d’Adamo
Fa contro sè la vendetta
20Inconsumabile, io t’amo.
T’amo per l’azzurro blando
Che rasserena i tuoi cieli,
E per la nube che errando
24Vi scioglie i candidi veli.
Per le dïafane aurore,
Per i focosi tramonti,
Che abbagliano di stupore
28Gli sconfinati orizzonti.
Per le stellate tue notti,
Per la tua pallida luna,
Riscintillante sui fiotti
32Degli oceàni in fortuna.
T’amo per l’ombra e pel verde
Sacro delle tue foreste,
Dove il mio core rinverde,
36Di cittadin fatto agreste.
E t’amo per ogni cima,
Che fuor della nebbia greve,
Nell’aerea luce sublima
40La castità della neve.
T’amo per i tuoi deserti,
Se pia la Fata Morgana
Lusinga i passi malcerti
44Della lenta carovana.
E t’amo per i tuoi mari,
Immensità fremebonde,
Che di rigurgiti amari
48Sempre affatican le sponde.
T’amo per le tue memorie,
T’amo per le tue rovine,
E per le povere glorie
52Che così presto hanno fine.
Per i tuoi pochi piaceri,
Per i tuoi molti dolori,
Per gli umili cimiteri
56Ove si dorme tra i fiori.
E t’amo per il destino
Di qualche cor generoso,
Che sogna un sogno divino
60E mai non trova riposo.