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Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
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Non io, Gellio, sperai fido il tuo core
     A me in tal pazzo e sciagurato amore,

Perchè ti giudicai fermo e pudico
     E d’ogni sozza enormità nemico;

5Ma sol perchè non t’è madre o sorella
     Costei di cui l’amor sì mi’arrovella.

E ben che molta io teco avessi usanza,
     Non credea ciò per te fosse a bastanza.

Ma bastevol ti fu. Tanto hai diletto
     10In ogni colpa, in ogni vizio abjetto!