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Trad. da Mario Rapisardi | 131 |
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Non io, Gellio, sperai fido il tuo core
A me in tal pazzo e sciagurato amore,
Perchè ti giudicai fermo e pudico
E d’ogni sozza enormità nemico;
5Ma sol perchè non t’è madre o sorella
Costei di cui l’amor sì mi’arrovella.
E ben che molta io teco avessi usanza,
Non credea ciò per te fosse a bastanza.
Ma bastevol ti fu. Tanto hai diletto
10In ogni colpa, in ogni vizio abjetto!
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Lesbia m’impreca, e di me sparla ognora:
Possa io perir, s’ella non m’ama ancora.
Come? Impreco io del pari, e se non l’amo,
Possa io perir, morir davvero io bramo.