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Gaio Valerio Catullo - Poesie (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1889)
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Perchè codesta tua rosea boccuccia
     Bianca, o Gellio, tu hai più della neve,
     Quando al mattino o a sera esci di cuccia
     Dopo lungo riposo in dì non breve?

5Che vero sia, come la fama canta,
     Che ti piace imboccar pezzi da ottanta?

Le rotte schiene di Vittorio, il siero,
     Che imbianca i labbri tuoi, dicono: è vero.