Le poesie di Catullo/6
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Se rozzo e ignobile il tuo trastullo
Non fosse, o Flavio, tu, non che tacito,
3Saresti garrulo col tuo Catullo.
Io non so proprio di chi, ma cotto
Di qualche tisica scanfarda spasimi;
6Però com’olio te ne stai chiotto.
Tu passar vedove le notti in pace?
I serti, il sirio olivo, i balsami
9Del nido il negano che indarno tace,
E il guancial morbido, ch’egual s’avvalla
Qua e là di doppia impronta, e il tremulo
12Letto che scricchiola compresso e balla.
Son prove inutili? Ma neppur giova
Il tuo silenzio: lo smunto stomaco
15Delle tue pratiche notturne è prova.
Su dunque, spiffera questo secreto
Famoso: io smanio d’alzarti all’etera
18Con la tua smàfera nel verso lieto.