LII - S. Antonio Abate

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LI LIII
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S. ANTONIO ABATE.


LII.


F
Abbricata insieme collo Spedale nel 1474. per riporvi colle Entrate gl’Individui di undici Spedali, sparsi per la Città, dopo fatta nel Palazzo Vescovile alla presenza del Vescovo Barozzi la loro memorabile unione nel 1457. in uno Spedale solo, da doversi chiamare Ospitale di S. Marco: al quale nel 1500. fu annesso anche il dodicesimo, e fu lo Spedale di S. Antonio in Prato; la di cui Casa e Chiesa fu ceduta alle Monache di S. Lucia. La Facciata dunque di questa Chiesa fu modernamente fatta con disegno del Ruggeri Milanese. Le cinque Statue in cima di Gio. Sanzio sono ben fatte, ma alquanto macchinose, e richiederebbono un sito più alto. I due Bassirilievi sono del medesimo Artefice. I Freschi nello sfondo della volta, ne’ pennacchi [p. 103 modifica]della Cupola e in altri luoghi, sono dello spiritoso Carloni;, la quadratura e gli ornati sopra il cornicione, di Gio. Giussani; e i dipinti sotto a esso cornicione, di Filippo Velzi.

Dei cinque Altari, che quivi si onorano, il primo entrando a destra ha una Tavola col Transito di S. Giuseppe, stimabile fatica di Felice Torelli. La Deposizione di Cristo al dirincontro di colorito più quieto dell’antecedente, ma ugualmente corretta, è di Girolamo Donini. La B. V. col Bambino, e sotto i SS. Marco Evangelista a destra e Alessandro alla sinistra, Tavola posta all’Altare della Cappella sfondata che è dalla banda dell’Epistola, è Opera applauditissima del Cignaroli. Il S. Cammillo de’ Lellis all’Altare dirimpetto è di mano del Polazzi; ma non è delle sue più distinte operazioni. L’ammirabile Fresco nel Coro, che serve di Quadro all’Altar principale, uscì dal pennello di Paolo Cavagna. Viene in esso rappresentato un maestoso S. Antonio Abate fra i SS. Bernardo in atto di leggere un libro, e Rocco. Il S. Bernardo fu dal Cavagna dipinto cogli occhiali; i quali gli furono levati da1 Antonio Scarpetta, in maniera però che con una spugna bagnata ristituirglisi potessero. Un altro gentil Fresco del Cavagna vedesi al Battistero col Redentore battezzato da S. Giovanni, il Dio Padre sopra corteggiato da due Angioletti, e [p. 104 modifica]due altri nel piano più adulti. Uscendo di Chiesa, e voltando a sinistra, trovasi la contigua

CAPPELLA DE’ MORTI.

Note

  1. Era questi Bergamasco; e finì di vivere poco prima della metà del secol corrente. Ebbe molta abilità nel copiare le Battaglie del Borgognone, sicchè alcune sue copie furono prese per originali. Mostrò pure talento nel dipignere tele di certe galanterìe, che sembran appoggiate, o appese ad un asse.