Le odi di Orazio/Libro terzo/XVIII
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Libro terzo
XVIII
XVIII
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XVIII.
Fauno, amator di fuggitive Ninfe,
Pe’ miei confini e le campagne apriche
Benigno incedi, e da’ piccoli allievi
4Equo ti scosta,
Se a te s’immoli un tenero capretto
Ogn’anno, e largo vino abbian le tazze
Care a Ciprigna, e l’ara antica fumi
8Di molto odore.
Scherza all’erboso campo il gregge, quando
Riedono a te le none di decembre;
Con gli ozíosi buoi, ne’ prati in festa
12Il borgo posa.
Fra l’agne audaci il lupo erra; le agresti
Foglie a te sparge il bosco; a picchiar gode
Lo zappatore tre volte col piede
16La terra ingrata.