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Libro terzo, Ode XVIII. 139

XVIII.


Fauno, amator di fuggitive Ninfe,
    Pe’ miei confini e le campagne apriche
    Benigno incedi, e da’ piccoli allievi
                4Equo ti scosta,

Se a te s’immoli un tenero capretto
    Ogn’anno, e largo vino abbian le tazze
    Care a Ciprigna, e l’ara antica fumi
                8Di molto odore.

Scherza all’erboso campo il gregge, quando
    Riedono a te le none di decembre;
    Con gli ozíosi buoi, ne’ prati in festa
                12Il borgo posa.

Fra l’agne audaci il lupo erra; le agresti
    Foglie a te sparge il bosco; a picchiar gode
    Lo zappatore tre volte col piede
                16La terra ingrata.