Le odi di Orazio/Libro primo/XIX

Libro primo
XIX

../XVIII ../XX IncludiIntestazione 9 gennaio 2013 100% letteratura

Quinto Orazio Flacco - Odi (I secolo a.C.)
Traduzione dal latino di Mario Rapisardi (1883)
Libro primo - XVIII Libro primo - XX
[p. 40 modifica]

XIX.


        Degli amori l’indomita
Madre e di Sèmele tebana il figlio
        E lascivo ozio imponemi
4Ad amor l’animo già stanco rendere.

        M’arde Glicera candida,
Di marmo pario più pura e splendida;
        M’arde la grata audacia
8E il volto lubrico che gli occhi ammalia.

        Lasciò Cipro e precipita
Tutta in me Venere; nè dir concedemi
        Gli Sciti e il Parto intrepido
12Su vòlti alípedi, nè un che d’estraneo.

        Qui a me, ragazzi, un cespite
Vivo, qui pongansi vermene e olibani
        E vin bienne al calice:
16Uccisa l’ostia, verrà più facile.