Le nozze di Figaro/Atto Secondo/Scena sesta
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La Contessa, il Conte; e Susanna in disparte
(Susanna entra per la porta ond’è uscita, e si ferma vedendo il Conte, che dalla parte del gabinetto sta favellando.)
N. 13 - Terzetto Archi, 2 Oboi, 2 Fagotti, 2 Corni in do.
Allegro spiritoso
- Conte
Susanna, or via, sortite,
Sortite! Così vo’.
- Contessa (al Conte, affannata)
Fermatevi… Sentite…
Sortire ella non può.
(a due)
- Susanna (fra sé)
Cos’è codesta lite?
Il paggio dove andò?
- Conte
E chi vietarlo or osa?
- Contessa
Lo vieta l’onestà:
Un abito da sposa
Provando ella si sta.
- Conte (fra sé)
Chiarissima è la cosa:
L’amante qui sarà!
(a tre)
- Contessa (fra sé)
Bruttissima è la cosa:
chi sa cosa sarà.
- Susanna (fra sé)
Capisco qualche cosa:
Veggiamo come va.
- Conte
Dunque, parlate almeno,
Susanna, se qui siete…
- Contessa
Nemmen, nemmen, nemmeno!
(verso la porta)
Io v’ordino, tacete!
- Susanna (fra sé, nascondendosi entro l’alcova)
O cielo! Un precipizio,
Un scandalo, un disordine
Qui certo nascerà.
(a tre)
Conte e Consorte mia/mio, giudizio!
- Contessa
Un scandalo, un disordine
Schiviam, per carità.
Recitativo secco
- Conte
Dunque, voi non aprite?
- Contessa
E perché deggio
Le mie camere aprir?
- Conte
Ebben, lasciate…
L’aprirem senza chiavi… Ehi gente!…
- Contessa
Come?
Porreste a repentaglio
D’una dama l’onore?
- Conte
È vero, io sbaglio.
Posso, senza rumore,
Senza scandalo alcun di nostra gente,
Andar io stesso a prender l’occorrente:
Attendete pur qui… Ma, perché in tutto
Sia il mio dubbio distrutto, anco le porte
Io prima chiuderò.
(chiude a chiave la porta che conduce alle stanze delle cameriere)
- Contessa (fra sé)
Che impudenza!
- Conte
Voi la condiscendenza
Di venir meco avrete.
(con affettata ilarità)
Madama, eccovi il braccio. Andiamo.
- Contessa (con ribrezzo)
Andiamo.
- Conte (a voce alta, accennando al gabinetto)
Susanna starà qui finché torniamo.
(partono)