Le nozze di Figaro/Atto Secondo/Scena ottava
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La Contessa e il Conte
(Rientrano la Contessa e il Conte, con martello e tenaglia in mano; al suo arrivo esamina tutte le porte ecc.)
- Conte
Tutto è come il lasciai: volete dunque
Aprir voi stessa,
(in atto di aprir a forza la porta)
o deggio…
- Contessa
Ahimè, fermate,
E ascoltatemi un poco.
(il Conte getta il mantello e la tenaglia sopra una sedia)
Mi credete capace
Di mancare al dover?…
- Conte
Come vi piace.
Entro quel gabinetto
Chi v’è chiuso vedrò.
- Contessa (timida e tremante)
Sì, lo vedrete…
Ma uditemi tranquillo.
- Conte (alterato)
Non è dunque Susanna!
- Contessa (c. s.)
No, ma invece è un oggetto
Che ragion di sospetto
Non vi deve lasciar: per questa sera…
Una burla innocente
Di far si disponeva… ed io vi giuro…
Che l’onor… l’onestà…
- Conte (più alterato)
Chi è dunque? Dite!…
L’ucciderò.
- Contessa
Sentite
Ah, non ho cor.
- Conte
Parlate.
- Contessa
È un fanciullo…
- Conte (c. s.)
Un fanciul…
- Contessa
Sì, Cherubino.
- Conte (fra sé)
E mi farà il destino
Ritrovar questo paggio in ogni loco!
(alla Contessa)
Come? non è partito? Scellerati!
Ecco i dubbi spiegati, ecco l’imbroglio,
Ecco il raggiro onde m’avverte il foglio.
N. 15 - Finale Archi, 2 Oboi, 2 Clarinetti in si bem., 2 Fagotti, 2 Corni in si bem.
Allegro
- Conte (alla porta del gabinetto, con impeto)
Esci, ormai, garzon malnato!
Sciagurato, non tardar.
- Contessa
Ah, signore, quel furore
(ritira a forza il Conte)
Per lui fammi il cor tremar.
- Conte
E d’opporvi ancor osate?
- Contessa
No, sentite…
- Conte
Via, parlate.
- Contessa (tremando e sbigottita)
Giuro al ciel ch’ogni sospetto…
E lo stato in che il trovate…
Sciolto il collo… nudo il petto…
- Conte
Sciolto il collo…
Nudo il petto… Seguitate.
- Contessa
Per vestir femminee spoglie…
- Conte
Ah, comprendo, indegna moglie;
Mi vo’ tosto vendicar!
(s’appressa al gabinetto, poi torna indietro)
(a due)
- Contessa (con forza)
Mi fa torto, quel trasporto;
M’oltraggiate, a dubitar.
- Conte
Qua la chiave.
- Contessa
Egli è innocente,
Voi sapete…
(porge al Conte la chiave)
- Conte
Non so niente.
Va’ lontan dagli occhi miei.
Un’infida, un’empia sei…
E mi cerchi d’infamar.
- Contessa
Vado… sì… ma…
- Conte
Non ascolto.
- Contessa
Non son rea…
- Conte
Vel veggo in volto.
- Conte
Mora, mora, e più non sia
Ria cagion del mio penar!
(a due)
- Contessa
Ah, la cieca gelosia
Qualche eccesso gli fa far!…
(il Conte apre il gabinetto, e Susanna esce sulla porta tutta grave, ed ivi si ferma)