Le meraviglie di Milano/Divisione del capitolo settimo
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Traduzione dal latino di Ettore Verga (1921)
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DIVISIONE DEL CAPITOLO SETTIMO
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I. Vani sforzi dei tiranni per possedere Milano. — II. Libertà del Metropolitano.
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ELOGIO DI MILANO PER LA SUA LIBERTÀ.
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Non c'è bisogno di un lungo discorso per dimostrare che questa città va lodata pel suo amore della libertà.
E' una cosa che sanno tutti. Dacchè si affermò la Chiesa di Dio, Milano non volle mai esser soggetta ad alcuno se non a quella. E servir la Chiesa vuol dire esser liberi.
I. - Tentarono, è vero, non pochi tiranni di stabilir qui il loro dominio, ma la bontà divina, col soccorso di Maria Vergine alla quale son dedicate, oltre la cattedrale, più di dugentottanta chiese in città e nel territorio, coll'intercessione del beato Ambrogio e di altri santi i cui corpi, in numero di sessanta, riposano sotto la nostra terra, dei monaci e delle monache abitanti, in gran numero, la città e il contado, fu spesse volte difesa dalla tirannica rabbia.
II. - Il nostro Metropolitano, che è il primo fra tutti gli arcivescovi, non è soggetto nè al Patriarca, nè ad altri Primati. E i decreti ci insegnano che il Capo della Chiesa milanese e il Patriarca d'Aquileja potevano consacrarsi l'un l'altro (97).