Le convulsioni/Scena XI
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Francesco Albergati Capacelli - Le convulsioni (XVIII secolo)
Scena XI
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Marchese Aurelio ch’entra francamente saltellante e brioso, e detti.
- AURELIO
- Addio, donna Laura, come state? (Laura lo risaluta con piccola inchinazione di capo).
- DOMENICA
- Male, male assai.
- FRANCUCCIO
- (che va incontro ad Aurelio) Io veniva appunto in traccia di lei...
- AURELIO
- (che non lo aveva osservato, dice con sorpresa) E chi è questo signore?
- FRANCUCCIO
- Sono il dottor Francuccio, ai comandi di Vostra Eccellenza.
- AURELIO
- Perdonate, io non vi conosceva.
- FRANCUCCIO
- Lo so, signore, lo so. Il signor Don Alfonso è quegli che m’ha imposto di qua venire a visitare la sua signora moglie...
- AURELIO
- (con derisione) Mia moglie! mia moglie! donna Laura mia moglie! Oh! non ho quest’onore.
- FRANCUCCIO
- Domando scusa. Ella dunque non è il signor Bernardino?
- AURELIO
- (come sopra) Oh! io non sono né Bernardin, né marito. Sono buon servitore ed amico di questa dama, e nulla piú.
- FRANCUCCIO
- (Ora m’accorgo chi è; e me ne doveva accorgere dalla franchezza colla quale si è presentato) Domando scusa di nuovo. Di nuovo m’inchino alla signora donna Laura; e riverendo questo cavaliere vado, come debbo, a ritrovare il signor Don Alfonso.
- AURELIO
- Ma dite, dite; che vi pare di lei? Che ne giudicate?
- FRANCUCCIO
- Io ne giudico quello che ora è inutile l’esporre qui.
- AURELIO
- Avete fretta? Avete molti ammalati?
- FRANCUCCIO
- Non, signor; ne ho pochissimi, perché non son solito a voler curare che i veri (andando).
- DOMENICA
- (a Laura) (Questa è una sassatina che viene a lei).
- LAURA
- (a Domenica) (Asinaccio).
- AURELIO
- (con scherno) E avevate preso me pel marito! Troppe grazie in verità, troppe grazie. Io maritato! Non son sí balordo, caro amico, non son sí balordo. Finirà il mondo prima ch’io faccia tale pazzia.
- FRANCUCCIO
- (ironicamente) Ed io sono persuasissimo ch’ella abbia ogni ragione di credere una pazzia il maritarsi. Servo suo.
- AURELIO
- E non volete dirmi ciò che giudichiate di questa dama?
- FRANCUCCIO
- Lo dirò al marito, ed al padre. Quest’è il mio preciso dovere. (Cicisbeo sguaiato, insolente, maligno morbo contro cui la medicina non ha rimedio che vaglia).