Le convulsioni/Scena VI
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Francesco Albergati Capacelli - Le convulsioni (XVIII secolo)
Scena VI
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Lorenzo che introduce il dottor Francuccio, e Domenica.
- LORENZO
- Resti servita illustrissimo signor dottore.
- FRANCUCCIO
- Non sono illustrissimo, figliuol caro, sono un galantuomo.
- LORENZO
- E non si può essere galantuomo e illustrissimo?
- FRANCUCCIO
- Sí, sí; ma mi piace di essere trattato senza questi titoli insulsi. Buon giorno quella giovine.
- DOMENICA
- Serva sua (un po’ dispettosa).
- FRANCUCCIO
- Son io forse venuto troppo presto?
- DOMENICA
- Veramente questa non par ora propria per visitare una dama.
- FRANCUCCIO
- Avete ragione. Ma io non vengo a visitar una dama; vengo a visitare una ammalata, e credo che le malattie mettano tutti del pari. Mi hanno fatta grandissima fretta perch’io venga. M’hanno detto che il bisogno è pressante; onde...
- DOMENICA
- Onde, onde la padrona adesso non è certamente visibile.
- FRANCUCCIO
- Benissimo, sia pur invisibile. Desidero quando sarà visibile di poterla trovare ancora sanabile. Anderò, e poi tornerò. Intanto mi basta che la padrona, voi, e tutti di questa casa sappiate ch’io son venuto a solo oggetto d’obbedire al mio rispettabile padrone ed amico il signor Don Alfonso, padre di questa dama invisibile; che per altro io non medico donne, e molto meno, poi se sieno dame. Ho avuta sempre grandissima cura del mio onore e della mia riputazione, né mai ho voluto che la malattia d’una femmina mi faccia perdere due cose tanto preziose.
- DOMENICA
- Come parla, signore?
- LORENZO
- Eh! che parla benissimo; bravo.
- DOMENICA
- Che cosa siamo noi altre donne?
- FRANCUCCIO
- Siete fatte a posta per disonorare la medicina. Bisogna quasi sempre guarirvi quando già non siete ammalate, o ammazzarvi quando facilmente si potrebbe guarirvi... Ma io non son venuto per disputare con voi. Fra poco ritornerò. Già mi sono impegnato per una visita sola (s’incammina per partire).
- DOMENICA
- (La sà lunga costui, e non lo vorrei disgustare) (da sé). Favorisca; aspetti. Avviserò la padrona. O introdurrò Vossignoria illustrissima, o qui verrà la mia padrona ella stessa.
- FRANCUCCIO
- Come volete. Aspetterò; e mi sarà piacevolissima cosa di vedere che l’ammalata venga ella stessa ad incontrare il medico (ironicamente). Dunque non istà in letto? si leva.
- LORENZO
- Oh bella! se è stata levata e fuori di casa tutta la notte.
- FRANCUCCIO
- Me ne rallegro; quest’è indizio di buona salute.
- LORENZO
- Certo, è indizio di buona salute; ma è anche una buona spinta a crepare.
- DOMENICA
- Tu non sai ciò che tu dica. È stata fuori di casa per necessità, per convenienza... Orsú, corro ad avvisarla. (Mio marito, e piú poi questo medico mi fanno tremare. Ho paura che il bel tempo sia finito per noi) (da sé, entra).