Le convulsioni/Scena V
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Francesco Albergati Capacelli - Le convulsioni (XVIII secolo)
Scena V
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Domenica e Lorenzo.
- DOMENICA
- La padrona domanda se sia venuto a casa il signor Bernardino.
- LORENZO
- Cioè la padrona domanda se sia venuto a casa il padrone, che è suo marito. Il signor Bernardino non è suo marito, non è padrone anch’egli di casa?
- DOMENICA
- E chi lo nega?
- LORENZO
- Non basta non negarlo, bisogna avere talvolta la bontà di pronunziarlo.
- DOMENICA
- Oh! insomma...
- LORENZO
- Oh! insomma non è venuto.
- DOMENICA
- Cosí le ho detto ancor io. Già appena arriva che vien da lei.
- LORENZO
- E circa quello schiaffo, dimmi un po’ come fu?
- DOMENICA
- (alquanto confusa) Che schiaffo? Io non so nulla di schiaffo.
- LORENZO
- Eh! Signora pettegola, cosí succede. Si vorrebbe dar libertà agli uomini in modo che non conviene; e poi a cosa che già non conviene si vorrebbe porre dei limiti. Mattaccie, mattaccie...
- DOMENICA
- Per carità finiscila, e bada che v’è gente in anticamera.
- LORENZO
- Sí, sí, farò il dovere di servitore, ma non per tanto mi scorderò quel di marito (e parte).
- DOMENICA
- Veggo che m’è impossibile il metter colui sul buon gusto e sul corrente sistema. Gli voglio bene, né lo tradirò mai, ma vorrei anch’io divertirmi come fan l’altre.