Scena II

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Ruffino e detto.


RUFFINO
(incontrando Lorenzo) Oh! oh!
LORENZO
Eh! eh!
RUFFINO
Sei alzato sí di buon’ora?
LORENZO
Neppur tu sei in letto, mi pare.
RUFFINO
Purtroppo.
LORENZO
E che cosa vuoi?
RUFFINO
E che cosa fai?
LORENZO
Non lo vedi? Vado per brodo e per fuoco.
RUFFINO
Ed io vengo...
LORENZO
A romperci il capo, come fa il tuo padrone.
RUFFINO
Che cosa vorresti dire?
LORENZO
Voglio dire quello che ognuno già può vedere. In una casa entra precisamente il demonio quando ci entrano i pazzi amori. Oh! lasciami andare...
RUFFINO
Il mio padrone vorrebbe che la tua padrona sapesse...
LORENZO
Io non porto di queste ambasciate.
RUFFINO
Ma noi altri servitori siamo obbligati...
LORENZO
Sí, siamo obbligati a servire, ma se intimamente possiamo accorgerci di cose non permesse, allora non si obbedisce; e occorrendo si pianta anche i padroni.
RUFFINO
Bene: farò l’ambasciata a tua moglie.
LORENZO
Sí, per questa volta fagliela pure, ch’ella l’accetterà. Ma o in questa casa si cangeranno costumi, o giur’a Bacco, mia moglie ed io cangerem casa (e via in fretta).