Le cento novelle antiche/Novella XII

Novella XII

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Qui conta dell'onore che Aminadab fece al re David suo naturale signore.


NOVELLA XII.


Aminadab conducitore e mariscalco del re David andò con grandissimo esercito di gente, per comandamento del re David, ad una città de’ filistei. Udendo Aminadab che la città non si potea più tenere, e che l’avrebbe di corto, mandò al re David che li piacesse di venire all’oste con moltitudine di gente, perchè dottava1 del campo. Il re David si mosse incontanente, et andoe nel campo. Aminadab suo mariscalco domandoe: perchè mi ci hai fatto venire? Aminadab rispose: messere, però che la città non si può tenere2 più, et io volea che la vostra persona avesse il pregio di così fatta vittoria, anzi che l’avess’io. Combatteo la città, e vinsela, e lo pregio e l’onore n’ebbe David.

Note

  1. dottare, e ridottare, onde i nomi dotta, dottanza, e ridottanza (voci or ite in disuso) lo stesso che temere.
  2. tenersi qui val resistere. In questo senso usasi in parlandosi di piazze e di fortezze assediate.